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di Saverio Lodato
Mettiamoci nei panni del povero Mario Draghi. Tutti lo chiamano, tutti lo vogliono, Draghi di qua, Draghi di là.
Sta diventando un Figaro di prima grandezza.
Blandito, esaltato, magnificato, elevato, osannato, invocato, inseguito, brandito, impugnato, voluto, preteso, strattonato, accarezzato, allisciato, venerato e idolatrato... e qualche aggettivo lo avremo senz’altro dimenticato.
Tutto cominciò un mesetto fa, quando Draghi, per gli italiani il mai compianto abbastanza presidente della BCE, rilasciò un’intervista per dire che per arginare il monstrum Coronavirus si potevano finalmente battere strade altrettanto mostruose, (lui non disse proprio così), facendo debiti, sforando regole e parametri, rompendo, insomma, quel maledetto Vitello d’Oro osannato sino a oggi da un’Europa a trazione tedesca.
Certo.
Quell’intervista fu forte, in forma e contenuti. Inaspettata, impensabile per i comuni mortali. Ma, bisogna aggiungere, un colpo ben assestato. Un colpo di buon senso e - soprattutto - a sostegno, ancora una volta, dell’Italia, paese europeo che per primo, e più perniciosamente, è stato colpito dal virus.
Bene. Dal quel giorno, Mario Draghi si è ritirato - sotto il profilo mediatico, s’intende - in buon ordine. Quello che aveva da dire lo disse.
E come osservammo qui il 7 aprile 2020: “Il buon Draghi - ce ne fossero come lui nelle file della politica italiana - non ha detto altro. Non si è candidato a premier, non ha ventilato l’ipotesi di formare un nuovo partito, di volere scendere in politica, insomma non ci ha dato l’impressione di un elefante che irrompeva nella cristalleria”.
E’ cambiato qualcosa in questi ultimi quindici giorni? Sembra di no. Continua il silenzio di Draghi.
Salvo il fatto che tutti lo chiamano, tutti lo vogliono.
Torno sull’argomento, dopo aver letto il commento di Antonio Padellaro, il quale è stupito - e come non dargli ragione? - da Pier Ferdinando Casini che ha dichiarato: “Conte sarà mandato via con i forconi e sarà sostituito da un governo di unità nazionale con Draghi”.
E’ vero. Uno non si aspetta una simile previsione, e poi tanto marziale (forconi, e dunque la forca; e magari Piazzale Loreto?) da uno come Casini. Ma, a sua attenuante, va detto che Casini è arrivato buon ultimo.
Scagli la prima pietra chi, televisivamente, non si è riempito la bocca con il nome di Draghi gettato nell’agone. E non ci riferiamo tanto ai politici, da Matteo Salvini a Matteo Renzi, che sono, ovviamente, furibonda parte in causa.
Ci riferiamo adesso a tutti quegli opinionisti che, per i loro ospiti in studio, hanno coniato la domanda standard: “Ma Lei come lo vedrebbe un governo Draghi?”. O a quelli che spontaneamente dicono la loro: "Eh se ci fosse Draghi...”
E qui la lista, che è mista, è lunga: si va da Marco Damilano a Massimo Giannini, a Alessandro De Angelis; da Giovanni Floris a Corrado Formigli, a Enrico Mentana, eccetera eccetera, e via via sondando, sempre sul nome di Figaro.
Dire che per ora c’è un governo in carica, sostenuto dalla stragrande maggioranza degli italiani, e che questo governo è a metà di un guado assai complicato, sembra quasi fatica sprecata.
Dire che, da che mondo è mondo, su cose del genere, decide il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è altrettanto inutile.
A far notare che Draghi non ha manifestato alcun interesse per la “pratica” intestata a suo nome - almeno a quel che se ne sa - si passa per pignoli.
Sentite allora cosa diceva Winston Churchill, che di uomini e guerra qualcosa capiva: “Non si tratta di porre la questione se un generale sia migliore di un altro, ma di affermare il fatto che un generale è meglio di due generali”. Punto. Chiuso il discorso. Non si va in prima linea discettando sulla bontà di questo o quel generale. Un generale, una volta che lo si è nominato, basta e avanza.
Ancora Churchill, a completamento di quanto detto prima; “Rimuovere un generale nel corso di una campagna... quello è il colpo mortale”.
Già. Si può capire chi vuole infliggere a Giuseppe Conte e al suo governo “il colpo mortale”? E - soprattutto - perché?
Visto che tutti fanno domande, e non fanno errori, anche noi ci aspetteremmo una risposta.

???? Foto © Imagoeconomica

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???? La rubrica di Saverio Lodato

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